Fernanda Contri per #baglionimorandilive
Scrivo queste righe di getto, senza particolare riflessione, stimolata dal bel ricordo che l’iniziativa dei “Capitani coraggiosi” mi ha riproposto fresco in mente.
Sono andata a ripescare il libro di Kipling letto a tredici anni (67 anni fa) e l’ho riletto tutto d’un fiato, tornando a sognare la vita come avevo fatto allora quando leggevo i libri di Salgari, i Ragazzi della via Paal, il Giornalino di Gian Burrasca, i libri della Scala d’oro con le storie di Orlando. Credo che mai nessuno abbia neppure pensato di farmi leggere Piccole donne.
Nata e vissuta fino a quell’età ad Ivrea, circondata da laghi di origine morenica dall’acqua troppo placida, ma attraversata da un fiume freddo come la Dora Baltea – nella cui acque ho imparato a nuotare – ho da sempre sognato il mare e inconsapevolmente quello della Liguria, dove poi mi sono trasferita e dove vivo tuttora. Rileggendo il libro ho pensato ad un avvertimento che il destino mi aveva riservato.
Ho capito che fin d’allora alcuni termini come boma, sagola, coffa, gavitello, strallo, terzarolo …. mi erano d’incanto piaciuti come chiavi d’accesso ad uno splendido, misterioso mondo e che l’andare in barca per mare e magari anche “scuffiare” mi intrigava molto. Ho capito dopo la mia immediata familiarità con il mar Ligure e con le barche, con il nuoto e con l’acqua in movimento e profonda: tutto sognato, anzi vissuto con la prima lettura.
Passando a valutazioni meno emozionali ho compreso che da sempre mi avevano impressionato nei “Capitani” il coraggio, la lealtà, il lavoro, il senso del dovere, la relazione con gli altri, la misura, l’amicizia, il rispetto. In altre parole mi ero appassionata ad una grande e impegnativa scuola di vita. Avevo da subito apprezzato le norme costitutive (costituzionali?!) della piccola società a bordo, delle regole che poi possono valere nella società più grande del proprio Paese, ma anche in quella, ben più vasta, del mondo nel rispetto di tutti e in primis dei diversi. Soprattutto, mi aveva colpita la valutazione del lavoro (che anche i nostri padri Costituenti – che hanno scritto l’art. 1 – abbiano letto Capitani coraggiosi?).
Alcune frasi mi sono rimaste in testa d’allora “un po’ di lavoro ti raddrizzerà la testa ….” A pag. 53 dell’edizione Oscar Mondadori 2014; “mettiti al lavoro e non accadrà più nulla …” a pag. 60. Ovviamente mi aveva impressionato il racconto del mare come continua impresa, la sua bellezza “l’aspro coro delle onde” a pag. 178. L’andar lontano sulla nave, la ripetizione del mitico viaggio degli astronauti.
Così come ho già detto, mi aveva colpito nel comportamento dei personaggi l’assenza di discriminazioni, la disponibilità ad integrarsi coi nuovi soggetti, la spontaneità del dialogo e l’asciuttezza dei discorsi.
Sarei davvero lieta di un incontro con i due nuovi “Capitani coraggiosi” che iniziano una meravigliosa navigazione issando le vele dei valori.
Buon vento Capitani! E se avete bisogno di un mozzo ….
Fernanda Contri – Vice Presidente Corte costituzionale