NOI, NOI NO!
#prayformanchester – Scusate se approfitto, impropriamente, di questo spazio ma ho bisogno di gridare forte la mia rabbia e il mio dolore!
Perché noi ci stiamo preparando ad un concerto, rectius raduno, e ancora una volta condivideremo, prima con il cuore poi con la voce, le note e le parole di Claudio.
E sarà una gioia, sarà una festa.
Come deve essere.
Ci sembrerà lunga l’attesa, ci emozioneremo nel mentre e conserveremo un prezioso ricordo.
Voi ci offrirete il consueto, gradito e preciso resoconto. Mostrerete le immagini a chi ha partecipato e a chi non ha avuto la possibilità di farlo.
Questo è un concerto. Per me. Che ne ho vissuti tanti. Un’emozione.
Ma il primo di tanti anni fa è stato speciale. Unico. Irripetibile. Ho addirittura conservato il biglietto per decenni ed ho avuto la fortuna di poterlo mostrare a Claudio.
E allora non posso tacere di fronte ai fatti di Manchester.
Quelle ragazzine, quei giovani, avevano l’età dei miei figli, erano più giovani di quanto non fossi io quell’indimenticabile sera, all’allora Palazzo dello Sport dell’Eur.
Me li vedo contare i giorni e le ore prima dell’evento. Scrollarsi di dosso per un attimo le preoccupazioni della scuola e di un’età complicata. Ascoltare distrattamente le perplessità dei genitori. Fare di tutto per meritarsi il permesso di andare. Conquistare il biglietto che forse è un premio, forse un regalo. Scegliere con cura l’abbigliamento adatto. Uscire di casa eccitati. Arrivare in anticipo per far durare di più il momento o correre per recuperare il ritardo. Per mano all’amica del cuore o a quella mamma che ha deciso di accontentare la propria bambina ma vedendola ancora piccola ha deciso di accompagnarla. E magari questo è stato complicato perché la crisi ha colpito tutti e bisogna far quadrare i conti ma, si sa, un genitore rinuncia a qualcosa per sé ma ad un figlio non dice di no. O forse quella mamma e quel papà sono venuti da lontano, hanno pagato il biglietto di un treno, una notte in albergo e poi sono rimasti fuori ad aspettare. Hanno ingannato l’attesa con una passeggiata inquieta, pronti a tornare nel preciso luogo dove hanno salutato la loro ragione di vita, ripetendogli tutto il repertorio di raccomandazioni.
Ma il concerto ha inizio. Si abbassano le luci. Migliaia di voci eccitate salutano l’ingresso dell’artista. Si fondono in un unico coro. E, da lì in avanti, un mare di volti alternano sorrisi felici ad occhi lucidi, tutti insieme si abbandonano alla musica e al canto. Al proprio idolo. Che scrutano da vicino o da lontano. Piedi che tengono il ritmo, braccia come ali libere. Telefonini che illuminano il buio. Cuori che trepidano all’unisono. Un’ora, due, tre. Chissà quanto dura, perchè tanto il tempo si misura in brani. E c’è ancora tempo per un ultimo brano, un bis.
E, poi, l’applauso finale, lunghissimo, eccitato e malinconico insieme, si perde in un boato.
Dopo c’è solo orrore. Indescrivibile. Senza fine. Senza scopo.
Ragazzi che volevano solo passare una serata indimenticabile e perdersi nella musica hanno perso, invece, la vita.
O, i più fortunati, l’hanno segnata per sempre.
A noi resta il cuore pesante come un macigno mentre con gli occhi umidi guardiamo immagini che stanno diventando abituali.
Ma questa volta, se possibile, fanno ancora più male.
Vorremmo proteggere tutti quei ragazzi e abbracciare quei genitori che non troveranno mai pace. Ma non possiamo. Non ci resta che stringerci ai nostri affetti sperando di trovare sollievo.
Le domande affiorano e rimangono lì, in attesa di una risposta.
Dobbiamo avere paura? Rinunciare alla musica e alle nostre abitudini? Fermarci?
Rispondi, con quelle parole che tante volte abbiamo gridato all’unisono, NO, NOI NO!
E questa volta quelle parole le griderai più forte ancora. Per chi non può più farlo.
Per ricordare quei ragazzi che volevano solo vivere una serata speciale, forse, il primo, senz’altro… l’ultimo concerto!
Nicoletta
Ciao Nicoletta,
Con le lacrime ancora negli occhi per quanto accaduto a Manchester, ci ritroviamo qui tra queste pagine, che di solito utilizziamo per condividere pensieri e parole o per commentare i tanti momenti belli che viviamo grazie a Claudio e alla sua musica, per innalzare il nostro grido… Un grido che è l’unica risposta possibile di fronte alle tante domande che ci poniamo in questi giorni… un grido che non è sinonimo di rassegnazione, ma vuole essere un messaggio di speranza…
NOI, NOI NO… non cambieremo le nostre abitudini,
non ci chiuderemo in casa, non ci fermeremo, continueremo ad andare avanti, incontro alla realtà, qualunque essa sia… a farci travolgere da quel vento di follia che è la musica……
Che è quell’ebbrezza che ti fa tremare le gambe e battere il cuore nelle ore che precedono quel concerto che aspettavi da tanto tempo… è quel vortice di emozioni che senti dentro di te ogni volta che ti trovi nell’abbraccio di un’Arena o di un teatro a cantare insieme ad altre migliaia di persone le canzoni di Claudio, che sono le “tue” canzoni, perché le ami da sempre…….
Perché non puoi fare a meno di quella sottile malinconia che ti coglie a spettacolo finito, dopo l’ultimo applauso, quando le luci si spengono… e nemmeno dell’entusiasmo che il giorno dopo ti spinge a raccontare a tutti quelle sensazioni che hanno reso la tua serata così unica e indimenticabile…. anche se non è il tuo primo concerto e tu non sei più una ragazzina….
Ora ti si stringe il cuore se pensi che quei ragazzi e quei bambini (coetanei dei tuoi figli…) quelle emozioni non le possono più raccontare… perché un destino crudele, in nome di chissà quali ideali, ha spezzato le loro vite e i loro sogni……
Ed è proprio per questo che noi non possiamo e non vogliamo negare ai nostri figli la possibilità di realizzare i loro sogni… di seguire i loro cantanti preferiti… faremo sacrifici, li accompagneremo, continueremo ad assillarli con le nostre (forse troppe) raccomandazioni… ma a loro… noi no..
non lo diremo mai… perché vederli felici ci riempie di gioia… e perché siamo convinti che la medicina più efficace per combattere la paura sia proprio la gioia!
Buona notte e buona vita a te e a tutti i cari amici di pensieri… a presto!
Buona sera a tutti, difronte a ciò non ci sono parole, solo tanto amaro in bocca, non si può morire così, non è possibile, che anziché rilassarsi dobbiamo aver paura…x chi? Gente senza scrupoli, senza anima…allora cosa fare…nel nostro piccolo possiamo gridare tutti insieme, uniti in un unica voce…NO, NOI NO! Non ci fermeremo, andremo avanti finché le nostre voci vengano accolte…. doniamo Amore, iniziando da noi stessi, riprendiamo in mano, questa nostra Umanità. …un fortissimo abbraccio a tutti i nostri fratelli e sorelle, colpite da questo scempio…sarà poco, ma vi sono vicina con tutto il cuore….❤❤❤
Grazie a voi come sempre che mi date la possibilità di esprimere il mio dolore per quanto successo a Manchester….per me è inconcepibile che ci si prepari ad un concerto del proprio artista preferito ….provare la gioia del biglietto acquistato e….aspettare con ansia il giorno per poter vivere emozioni (che provo ogni volta ad ogni concerto di Claudio)….ritrovarti con tantissime persone a condividere questa gioia e poi……far provare tanta paura e….morte in nome di cosa…..religione???? Non credo e non posso credere che ci siano religioni che istigano alla violenza…..da madre ho cercato di insegnare a mio figlio di convivere con tutti…..con tutte le persone di qualsiasi religione o colore di pelle….comunque di essere educato e possibilmente….aiutare…..e poi però dovrei anche dirgli di stare in casa e di avere sempre paura???? No non credo sia umanamente possibile e giusto….il problema è che ci sono ben poche soluzioni…..purtroppo …..condivido l’ansia quando esce (anche la sera) e sono sempre a raccomandarmi di fare attenzione…..ma serve?????? Sono vicina alle famiglie che hanno perso una persona cara in manifestazioni musicali e no………comunque si anche da parte mia…..NOI NOOO……
Un brivido…ripenso a quando, pochi giorni fa ho accompagnato mio figlio diciassettenne al concerto di uno dei suoi artisti preferiti e alle mie raccomandazioni e alla mia ansia nonostante i suoi “non ti preoccupare”.
Ma non potevo negarglielo, se anch’io appena diciottenne ho avuto la gioia di andare al primo concerto di Claudio e poi non ho più smesso…e allora, cara Nicoletta e care amici di pensieri, NOI NO..