Caro Claudio, ho deciso di affidarmi al destino
Uno scritto inviato da Chicca alla mail wop@doremifasol.org per la rubrica HO SUONATO CANZONI PER TE . Se volete raccontarci la vostra “vita con Claudio”, inviateci un vostro testo e ve lo pubblicheremo con piacere
Caro Claudio,
non sapevo se approfittare di questa occasione che ci e’ stata data di poterti scrivere perchè siamo migliaia e dubito che tu riesca a leggere la quantita’ abnorme di lettere che ti arriveranno.
Poi, in una delle mie tanti notti insonni, ho deciso di affidarmi al destino come se lasciassi un messaggio chiuso in una bottiglia e l’affidassi al mare.
Mi chiamo Anna Maria, ma i familiari e gli amici mi hanno sempre chiamata Chicca: sicuramente piu’ banale, ma piu’ mio perche’ il nome di battesimo mi e’ stato assegnato alla nascita da un funzionario del Comune essendo stata abbandonata alla nascita.
Ma ho avuto dei genitori a dir poco meravigliosi, ho vissuto un’infanzia serena e soprattutto ho ricevuto tanto amore.
E tanto ne ho dato e ne daro’ ancora perche’ non riesco a farne a meno. E’ la mia linfa vitale.
Ho 48 anni, sono sposata ed ho una figlia di quasi 18 anni, Martina che ormai ti considera parte della famiglia.
Anche mio marito Stefano ormai se ne e’ fatto una ragione! La fotografia del nostro primo incontro (14 gennaio 2004) debitamente incorniciata, ha preso il posto della foto del matrimonio (mi sembra cosa buona e giusta).
Ormai gli annedoti che ti riguardano sono innumerevoli e anche divertenti.
La tua musica, le tue canzoni ormai mi accompagnano dall’eta’ di 15 anni e sono parte di me.
Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.
Ho quasi timore a raccontarti tutti gli episodi perche’ potresti pensare che sono una di quelle “fanatiche esaurite” (definizione del coniuge dopo aver assistito all’assalto ai posti durante i raduni!).
Una cosa che non ho mai fatto ne’ mai faro’ sono stati gli appostamenti nei pressi o addirittura fuori dell’hotel dove avete alloggiato.
A Pesaro eri a 200 mt da casa mia ma non mi sono mai avvicinata. Anzi ho cambiato percorso pur passandoci davanti abitualmente.
Potrei andare avanti a scrivere per giorni ma mi limitero’ a vicende essenziali.
Io sono ipovedente o cieca parziale come si preferisce.
Sono affetta da retinite pigmentosa e ormai sono arrivata a un bivio.
E’ una malattia genetica ed essendo stata adottata la sentenza e’ arrivata a 16 anni. Io e la mia famiglia ci siamo dati molte risposte ad accadimenti che i miei genitori imputavano alla mia esuberanza.
Sono stata e sono tutt’ora molto attiva. Amo la vita e allora scelsi di vivere.
E’ stata una strada difficile ma non ero sola.
Quell’anno al concerto all’Autodromo di Santa Monica, il mio primo concerto, piansi tutto il mio dolore, la mia paura del futuro insieme alle canzoni.
Non so cosa successe. Le note entrarono e li’ rimasero.
A darmi vita’, speranza e la spinta per rialzarmi.
Ancora oggi in concerto avviene questa magia.
Poi a 24 anni mi ammalai e dovetti essere ricoverata per ben due volte nell’arco di due anni.
In quei giorni di grande solitudine poiche’ l’ospedale era fuori citta’, lungo i corridoi vuoti mi ritrovavo a fare grandi camminate sempre cantando.
Ammetto che ci sono stati giorni in cui andavo a dormire sperando di non svegliarmi la mattina.
Guardavo fuori dalla finestra senza in realta’ vedere nulla ma solo ascoltando il mio dolore.
Ma anche questa volta la musica mi prese e mi porto’ al di sopra della mia sofferenza.
Ricominciai a risalire dal fondo e finalmente riuscii a dire anche io “IO SONO QUI”.
E’ la canzone che piu’ mi rappresenta perche’ nel 1996 mi sono chiesta dove ero stata in tutti questi anni.
Stefano fece coincidere la data delle dimissioni del mio secondo ricovero con la data del concerto a Forli’: era il 13 marzo, il giorno della mia rinascita.
Quando entrasti, con il cappellino, la tua chitarra intonando quelle note ritmate che tanto amo, anche io ritornai alla vita.
Io non posso fare a meno di vivere tutti i giorni cio’ che mi viene dato e anche tolto.
Nonostante la malattia mi sono laureata in Giurisprudenza a 23 anni. Era il mio traguardo.
Mi iscrissi alla Scuola di Magistratura perche’ da anni avevo scelto come missione, di essere un magistrato Antimafia.
Ma per troppo amore i miei genitori non vollero che mi trasferissi a Bologna in una citta’ che non sconoscevo.
Purtroppo rinunciai e rimpiango ancora oggi quella scelta.
Ma non smisi di studiare, di leggere, di informarmi e ora mi invitano nelle scuole a parlare con i ragazzi di Legalita’, di mafia, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Degli uomini della scorta e di tutti coloro che sono morti per un Paese migliore nell’esercizio del loro dovere.
Nel 2012 ho vinto il Premio Speciale del Presidente della Repubblica a un concorso letterario con “Lettera a Giovanni Falcone”: quello fu una sorta di riconoscimento per cio’ che avrei dovuto essere
Suono la batteria da 7 anni e Stefano Pisetta mi ha anche regalato le sue bacchette in occasione della diretta Rai di “Capitani coraggiosi”.
Sai cos’e’ la cosa che piu’ mi manca? Il non poter essere indipendente per decidere di partire e andare a tutti i concerti che voglio.
Ormai dispongo di una nutrita schiera di “badanti”!
Poi un’anno e mezzo fa ho deciso di praticare l’atletica a livello agonistico. Si’, alla mia eta’.
Nel 2015 ho vinto il titolo italiano negli 800 mt e 200 mt (corro con la guida).
Quest’anno invece nei 400 mt e mi sto cimentando anche nel salto in lungo dove ho ricevuto soddisfazioni che non pensavo.
Sto aspettando un concerto.
A quello di dicembre non potro’ esserci perche’ non c’era nessuno disposto ad accompagnarmi (di solito mi fermo anche la notte).
Credo che sia ora che mi fermi qui.
Grazie semplicemente per esserci.
Con affetto.
Chicca
@Chicca grazie per averci permesso di leggere le tue parole. Quanta vita dentro. Quanti momenti. Quanta forza. Quanti traguardi. Con una musica di sottofondo che tutti noi amiamo. Una musica che a volte prende il sopravvento e diventa protagonista. E serve per sciogliere giorni complicati o per esaltare giorni felici. Serve per trovarsi con se stessi o con gli altri. Aiuta ad aiutarsi. E tu lo hai descritto benissimo e la tua testimonianza é ancora più bella, letta oggi, nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafia, che mi pare che tu onori al di là delle ricorrenze. Sono certa che se Claudio ti leggerà, e te lo auguro, non potrà che apprezzare quanto hai scritto. Un cantante, anzi consentimi, una persona come lui merita una fan come te!
Ciao Claudio.. Vorrei incontrarti per complimentarmi e conoscerti di persona…sono una tua fan da tanto…ke ne dici? Magari ci si trova in una citta’ per un saluto..io sono di Bologna..un abbraccio
Maurizia
…”E Stiamo Titto ol Giorno Dietro ad una cassa,a dare il resto e poi Sorridere” e …”Vieni Padre Mio,Usciamo A Fare Un Giro E…Guida Tu” In Questi Versi Cantati C’è Tutto, Il sopravvivere,Il Cambio Del Testimone…La Rabbia,Il Sudore e La Speranza…Cercata,Voluta e Urlata! io,mi riconosco in questo,da sempre e, Avendoti Conosciuto, GRAZIE! E ,SCUSA! avevo problemi, TU,Avevi CAPITO! Spero…CIAO!!! Renato
Anch’io vorrei tanto incontrarlo ,ai suoi concerti eravamo vicini ma non troppo per farci un foto insieme………Spero sempre che accada ….grazie per la tua musica per l ‘ amore profondo che metti in ogni cosa che fai.A PRESTO
Ciao Claudio, non voglio farti perdere tanto tempo ma una cosa voglio chiederti , vorresti fare contenta una supermamma di 9 figli. Che ha tanto desiderio solo di conoscerti e fare una foto!!!