Baglioni e Morandi, successone a Genova
“Capitani coraggiosi”, il successo di Baglioni e Morandi al 105 Stadium
Cinquantenni in delirio per tutto il repertorio dei due artisti
di LUCIA MARCHIO’ per Repubblica
Pubblico eterogeneo formato prevalentemente da signore over 50 e altre decisamente agées, talmente scatenate da far impallidire persino le più giovani fan di Fedez: un successo annunciato quello di “Capitani Coraggiosi”, di scena ieri sera al 105 Stadium ed in replica stasera. Alle 21 esatte Claudio Baglioni e Gianni Morandi entrano in scena, elegantissimi. “È un onore essere capitani a Genova. Questo è il nostro 39simo spettacolo. Noi siamo qui, buon concerto”. Parte “Io sono qui”, accolta con una ovazione. Mano mano le canzoni selezionate dal comune repertorio dei nostri si succedono l’un l’altra, incalzanti, in una scaletta costruita ad hoc e ben orchestrata dall’imponente band di 21 elementi, con ottimi coristi a supportare il duo: Scende la pioggia, Grazie perché, E adesso la pubblicità, Banane e lampone, Canzoni Stonate, Sabato pomeriggio, Occhi di ragazza, Io me ne andrei sono alcuni dei brani eseguiti in tre ore di live. Cinquanta memorabili titoli per 50 date di tour su scenografia innovativa, spettacolare, altamente tecnologica. In questo immenso canzoniere che venera cinquant’anni di cultura popolare musicale, i picchi di gradimento vengono raggiunti – manco a dirlo – da pezzi come Piccolo grande amore, Tu come stai, Vita, Si può dare di più, Non son degno di te, Avrai, E tu, Strada facendo, C’era un ragazzo, Signora Lia, Porta Portese, Bella signora, Via, sino al trittico finale formato da Mille giorni di te e di me, Uno su Mille, La vita è adesso. Uno spettacolo calibrato ed emozionante ove spicca la professionalità dei due artisti, i quali si suddividono la scena dal centro palco agli estremi suonando rispettivamente piano (Baglioni) e chitarra e contrabbasso (Morandi), con gag innocue e complici come quella in cui Baglioni ricorda a Morandi che non accettò nel 1969 una sua canzone, “Chissà se mi pensi”, e ci rimase molto male. Si dividono equamente i tributi delle fan, Claudio e Gianni. Qualche settantenne accenna pure qualche lacrimuccia quando Morandi canta “Fatti mandare dalla mamma”. Una confida, sulla scia dei ricordi: “La prima volta la sentii in un albergo nelle Marche, dal juke box; era il 1963 ed ero in viaggio di nozze. Altri tempi proprio”, dice, mentre scatta una foto col cellulare al cantante di Monghidoro, che stupisce per la vitalità, l’energia e la voce, a 71 anni compiuti. Più compìto Baglioni, il quale dal canto suo fa emozionare le inguaribili romantiche coi capisaldi della sua produzione, ché con la strofa iniziale “Passerotto non andare via…” di “Sabato pomeriggio”, quasi sussurrata al microfono, le ha fatte sospirare tutte.