L’irresistibile viaggio nel tempo dei “Capitani coraggiosi”
Baglioni e Morandi ad Acireale, l’irresistibile viaggio nel tempo dei “Capitani coraggiosi”
di LAURA NOBILE per Repubblica
Quanta strada hanno percorso, ognuno per conto proprio, prima di avere il coraggio di unire testa e cuore e presentarsi fino a sabato al palasport di Acireale nei panni dei “Capitani coraggiosi” che non parlano di audacia, di temerarietà, ma di quel coraggio per affrontare la vita con onestà, tenacia, umiltà come ricorda Gianni Morandi sulle ultime battute del concerto.
Questo sodalizio artistico in qualche modo testimonia qualcosa circa la possibilità di crescere e cambiare: guardiamo Claudio Baglioni, per esempio, diventato totalmente altro da quell’icona irraggiungibile degli anni ’80 e ’90, che oggi sembra contagiato da quella grande capacità comunicativa, schietta e immediata con cui da sempre Morandi dialoga con il suo pubblico.
C’è una consapevolezza diversa in questa nuova avventura di questi due monumenti della canzone italiana che hanno messo su uno splendido spettacolo senza approssimazioni, curato in ogni dettaglio. Si avverte la loro sicurezza, raggiunta anche attraverso l’approvazione della critica più riottosa che ha dovuto arrendersi di fronte a questa nuova forma di bellezza che hanno saputo dare i nuovi arrangiamenti agli “evergreen” che compongono la scaletta di 47 canzoni proposte in tre ore di concerto con il pubblico che canta senza esitazioni nella conoscenza dei testi.
E’ lo stesso Gianni Morandi che ammette che dalla prima uscita, dopo i dieci concerti romani, il tour dei “Capitani coraggiosi” è cresciuto e tanto, cambiando in corsa, modellando come un abito su misura arrangiamenti e scelte dei testi, capace adesso davvero di abbracciare un pubblico ancora più vasto con uno show che appare inesauribile e si apre puntuale alle 21 proprio con “Capitani coraggiosi”. Luci viola e blu per accendere il palco con i 21 polistrumentisti da cui è composta la band: Morandi e Baglioni appaiono in frac, bastano una manciata di secondi, con “Io sono qui” e “Scende la pioggia” è la miccia dell’entusiasmo è già accesa.
Sono tanti i momenti di contagiosa energia positiva che alcune canzoni hanno creato per darne anche un breve cenno, ma alcuni vanno ricordati: una canzone senza tempo e generazioni “Sabato pomeriggio” “donata” da Baglioni alla bella e convincente interpretazione solitaria di Gianni Morandi che il pubblico accompagna, comprendendo la difficoltà interpretativa del brano; Baglioni interpreta alla sua maniera “Non son degno di te”, una canzone che esalta le sue tipiche estensioni. E ancora, una perfetta intesa nel brano “Io me ne andrei”, nel medley tutto targato anni Sessanta, fino al crescendo finale col pubblico che non più trattenuto si assiepa sotto il palco: da “C’era un ragazzo” a “Bella signora “ da “Via” a “Mille giorni di te e di me” a “La vita è adesso” che chiude il concerto tra le ovazioni.