19\12\2015 Nota di Claudio Baglioni
Una favola veranon è sempre detto che sia
anche una vera favola.
Eppure ieri in quel duomo di roccia
e pinnacoli di carbonato di calcio
sopra un piccolo altare di musica
si è celebrata una messa cantata
un po’ con incanto e un po’ con amore.
La partitura era un lungo rigo di batticuori
di crome e di note acciaccate.
Un pentagramma scarabocchiato
di cadenze poco scontate
e di accordi sia pieni che dissonanti
di gioia e dolore
che intrecciano il gaudio e il tormento
del nostro vissuto.
Dell’essere uomini e donne e non dèi.
E tutto il dramma dell’imperfezione
il cuore vivo della passione
negli errori commessi e nelle strade tortuose.
Gli interrogativi smarriti negli occhi
la condivisione delle domande di sempre
nell’afasia delle repliche e delle risposte
fino a trovarne una sola
forse l’unica davvero possibile:
l’abbraccio che cura, guarisce, consola,
condivide, eccita, stringe,
porta lassù in paradiso.
Dove la cattedrale scavata dal tempo
e scolpita dall’acqua
si apriva e faceva salire
il bisogno di cielo delle nostre preghiere.
“E vieni in una grotta al freddo e al gelo…”
Tra le più ispirate e altamente poetiche note di Claudio.
Al di là di ogni confessione e concezione religiosa in senso stretto e dogmatico.
Nella scaletta di questo assai particolare suggestivo atipico concerto, privilegiando l’elemento lirico spirituale e arcaico, avrei inserito Io dal Mare, Il Sogno è Sempre e non avrei depennato La Vita è Adesso.
Mal d’Universo, assieme ad altre di Viaggiatore (penso a Un Mondo a Forma di Te, Chi c’è in ascolto, A Domani) sarebbe stata spettacolare e appropriata, ma non la canta mai.
Molto belli, toccanti, profondamente veri e sentiti (all’altezza del testo di riferimento) i vostri commenti.
Complimenti a Gigliola e nuovamente alla sempre apprezzabile Patricia.
Santino(Ts)
Caro Claudio,
purtroppo non ho potuto assistere a questo concerto ma Tu sei riuscito a raccontarlo con una vera poesia e….se durante una notte magica, alla luce della luna imbraccerai, anzi, abbraccerai la chitarra, ne accarezzerai le corde la sua melodia, per incanto e per amore, trasformerà questa “nota” in una splendida canzone…. Grazie di Te…
E dal cielo Gesù ci chiede di abbracciarlo e di abbracciarci, e’ l’unico modo per arrivare da Lui in Paradiso. Nella nostra umanità abbiamo bisogno sempre e comunque di quella divinità che abbiamo già nelle nostre anime. Anche e soprattutto attraverso la musica che Lui ama tanto, che i suoi Messaggeri amano tanto. La preghiera è gioia, la musica è gioia. Chi canta prega due volte. Non ricordo bene, penso sia di Sant’Agostino……? Deve essere stata per te un’esperienza indimenticabile da serbare nel cuore ,con cura. Eri nelle grotte ma lì avevi il cielo che ti abbracciava insieme al tuo angelo. Ti auguro una notte serena con i miei auguri più cari. Patricia