Baglioni, la Notte di Note abbraccia Catanzaro e riaccende il PalaGallo
Il cantautore romano parla poco ma non si sottrae all’abbraccio del pubblico
Risulta abbastanza difficile mettere insieme tante cose positive senza correre il rischio di diventare stucchevoli. Eppure il concerto di Claudio Baglioni, targato Essemme musica, di immagini positive ne ha restituite martedì sera. E non solo per i moltissimi estimatori del cantante romano, le cui canzoni sono state la colonna sonora di tante generazioni, ma anche per la città che, ha vissuto, per parafrasare una nota hit di Baglioni, una magica Notte di note e non solo.
Il racconto può iniziare dal dietro le quinte. Claudio Baglioni ha infatti avuto la sensibilità di essere il testimonial della campagna che Catanzaroinforma promuoverà nel periodo natalizio e che culminerà con lo spettacolo di beneficenza programmato per il prossimo 23 dicembre all’Auditorium Casalinuovo dal titolo “Un Natale in più..”, recente hit di Baglioni. Una serata in cui i protagonisti saranno ancora una volta i ragazzi del talent Eight Stars e finalizzato alla raccolta a sostegno dell’Agd, associazione giovani diabetici.
L’attesa dei tanti che hanno affollato il PalaGallo è stata di certo frenetica, ma resa fluida dal servizio d’ordine predisposto dal Comune di Catanzaro con uno schieramento di vigili urbani non indifferente che ha reso agevole il flusso delle auto e la predisposizione di un’ampia area parcheggio da cui entrata e uscita sono state agevoli.
E poi c’è il luogo. Il PalaGallo, il palazzetto del Corvo, comunque ognuno lo voglia definire. Un luogo restituito alla fruizione della gente, come dovrebbe essere per tutti gli spazi pubblici. E’ vero i concerti dovrebbero essere suonati in luoghi deputati. Ma da sempre il binomio musica palasport, riporta alla mente il fascino di un’aggregazione che trova sintesi in quei luoghi pensati per lo sport ma utili alla musica, in una logica che dovrebbe portare sempre alla promozione degli spazi come opportunità di coltivare conoscenza e cultura, di qualsiasi genere essa sia.
Anche se quella statua dedicata a Stefano Gallo, compianto giovane sportivo morto nel 2004 durante una partita di calcetto, rende quel luogo un po’ più speciale degli altri.
Ed ecco che il sipario, fatto di un semplice telo bianco, che nasconde l’orchestra e il coro alle 21.03 cade per offrire l’artista al suo pubblico. Perché, malgrado le resistenze delle produzioni nazionali che rispondono certo a delle regole, un artista è sempre del pubblico che lo segue e lo ascolta e ne rende possibile la sopravvivenza artistica, per un tempo così lungo come accade per Claudio Baglioni
Retour con voi, così si chiama il tour del cantautore romano, si presenta come un vero e proprio cantiere in costruzione, anzi, in ricostruzione, dove l’elmetto bianco rompe a tratti l’oscurità illuminata da grandi fasci di luce. E dove trovano posto anche ragazzi di colore a testimonianza dell’evoluzione di un tempo che ci mette a confronto diretto con una società che cambia.
Il cambio di scena, piuttosto frequente, è dato proprio dal gioco di luci e dalla scelta del look di Baglioni che indossa giacche, paltò ed impermeabili diversi, e anche una giubba rossa, quasi a voler scandire il trascorrere del tempo, come fa con quel giubbino jeans corto e chiaro, con cui interpreta i successi più romantici.
Rispetto ai concerti più datati di Baglioni, oggi c’è l’aggiunta delle coriste che ballano su scenografie pensate per le canzoni. Un’aggiunta scenica più che di sostanza, considerato che è lui e la sua musica l’elemento vivo di un concerto che dura ben tre ore senza nessuna pausa.
Neanche quella dei ricordi che vanno veloci sul ritmo che è rimasto pressoché identico negli arrangiamenti e che ovviamente agevola una partecipazione del pubblico che va a memoria.
Dialoga poco Baglioni con il pubblico, se non alla fine, ma non si sottrae all’abbraccio fisico delle prime file e a quello che arriva dalle tribune e da ogni angolo di un Palasport che tona vivo.
In una Notte di Note che diventa difficile raccontare, perché le emozioni sono facili da vivere, più complicato da descrivere.
I trentacinque pezzi proposti, hanno rappresentato un intenso viaggio nella carriera di Baglioni che, grazie all’aggiunta di pezzi come Sabato pomeriggio Notti Amori in corso Andiamo a casa ed E chi ci ammazza (tratto dal recente album ConVoi), è diventato ancora più completo e rappresentativo. rispetto alla scorsa stagione.
Non c’è una canzone che possa dirsi più rappresentativa delle altre rispetto alla carriera artistica di Baglioni. Se ognuno dei tanti spettatori, oltre 3.000 in arrivo da tutta la Calabria con autobus organizzati avesse legato anche un solo ricordo della sua vita a successi come, E tu come stai, Dagli il via- Poster, Io me ne andrei, Amore bello, solo per citarne alcune, sarebbero state oltre 100.000 emozioni ad intrecciarsi tutte insieme in una girandola di colori ideale, ma anche reale, quando il pubblico balla una coreografia non preparata ma naturale e ugualmente bella sulle note di W l’Inghilterra e su quelle di Porta Portese.
Ma se da un lato non è più tempo di accendini da alzare sulle note romantiche, dall’atro telefonini e mini pc fanno sa sfondo ad un modo nuovo di ascoltare la canzone più romantica degli ultimi decenni, Questo piccolo grande amore.
Mille giorni di te e di me riaccende la nostalgia degli amori andati. Mentre Strada facendo, La vita e’ adesso, Via e Con voi danno la buona notte ad un pubblico che porterà nel cuore la magia che solo una Notte di note può regalare.