Travolgente Baglioni ad Eboli
Claudio Baglioni live a Eboli per ConVoi ReTour, tappa della sua tournée autunnale nei palazzetti italiani.
Claudio Baglioni a Eboli per ConVoi ReTour travolge il PalaSele con oltre tre ore di musica no-stop. Per la precisione 190′ di canzoni da tutto il suo repertorio, in un racconto che ha alternato pezzi storici alle novità del suo ConVoi, ultimo Cd ormai entrato nelle orecchie e nella mente dei suoi fans.
Allestimento rigorosamente teatrale per lo show, ma è stato difficile per i presenti al PalaSele restare seduti: scattare i piedi e battere le mani era automatico soprattutto per le prime file della platea ed è stato faticoso per gli addetti alla sicurezza convincere i superfans a restare seduti per non dare fastidio ai vicini.
Inutile dire che nell’ultimo blocco dello show non c’è stata storia: da Strada Facendo in poi Baglioni ha cantato praticamente tra il pubblico tutti davanti al palco (noi compresi, eh) per cantare con Baglioni e stringergli la mano. E lui sul finale si è lasciato anche un po’ andare. Un po’. Quanto basta per scendere qualche gradino verso le tante mani, soprattutto femminili e davvero di tutte le età, che volevano rubargli qualcosa.
Tre ore senza pause, se non per ringraziare il pubblico che nonostante il periodo difficile ha scelto di far parte della sua festa di musica, di quel cantiere multilivello che costituisce la scenografia in cui si muovono i cori e i 13 musicisti della sua ‘crew’, tra qualche coreografia e giochi suggestivi tra luci e voci – tra gli altri su Poster, Noi No, Porta Portese (coloratissima) – e qualche ‘effetto speciale’ assolutamente analogico, tra palloncini bianchi ed esplosioni di ‘coriandoli’. Il digitale non fa parte dello show di Baglioni, che, fedele alla sua recente laurea in Architettura, lascia che sia la sua voce a costruire l’emozione.
E la voce c’è. 63 anni compiuti a maggio, un fisico da modello (e abbiamo il sospetto che la sua lunga giacca di pelle nera che lo accompagna in ogni show sia la stessa da anni, a testimonianza che per lui le taglie non esistono) e un ‘fiato’ che non tradisce. Sempre, e comunque, riconoscibile, con qualche virtuosisimo in meno, magari, ma un asciuttezza che dà forza alle canzoni.
Questo Piccolo Grande Amore è per voce sola e piano e il pubblico si scioglie. Su Mille Giorni di Te e di Me il PalaSele esplode. Ma vediamo insieme la scaletta della tappa di Eboli. In ogni tappa, però, c’è qualcosa di diverso: non è ‘mai la stessa musica’ nello show di Baglioni – Fonte articolo
il 22 marzo a Bari e il 21 novembre a Eboli – quest’anno avevo più bisogno degli altri anni. Anche se avrei dovuto risparmiare, ma Claudio con le sua voce e le sue parole è il mio antidepressivo, la mia droga e colui che nei momenti più duri mi tira quel calcio virtuale che mi fa riprendere il volo. Unico rimpianto non poterlo avere tra le mie fotografie.
Con la sua energia esplosiva da fare invidia a tanti fringuelli, quella voce che ti spinge il cuore in gola quell’uomo con il suo 1,85 di testosterone a raffica ti fa zompare gli ormoni a ritmo di Gagarin-Rock e ti fa dubitare dei suoi 63 anni.
Marzo era po-po più “fresco” e i virtuosismi c’erano …ma a Eboli ha dato conferma che come lui nessuno mai…e inutile, diffidate delle imitazioni non ce n’è per nessuno. Unico e mi manca già.