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Baglioni, kolossal senza sold-out

A pochi mesi dal grande successo colto al Palageorge di Montichiari una performance che ha meritato entusiasmo e applausi a pioggia

Il bis di Claudio Baglioni non travolge la Leonessa: erano solo poco più di 1500 gli spettatori che ieri sera non hanno voluto mancare all’appuntamento con il «comeback» del cantautore romano, tornato ad esibirsi a Brescia a pochi mesi dal successo del concerto tenuto in aprile al Palageorge di Montichiari.
Vero è che in quella rappresentazione primaverile il «ConVoi Tour» era nella sua prima fase, mentre la tappa di ieri rientrava nel secondo capitolo dell’ambizioso progetto live, battezzato «Re-Tour» e partito ad ottobre da Bruxelles: forse però le annunciate differenze fra i due show non sono state adeguatamente percepite dal pubblico, col risultato che alla fine, nello storico ciambellone del Palaeib, si è radunata una platea inferiore alle attese e molte sedie sono rimaste vuote. Ma il dato numerico è risultato inversamente proporzionale all’entusiasmo.

IL TRASPORTO ed il coinvolgimento corale dei fan, per quanto messi a dura prova da una performance-maratona di tre ore, non hanno mai conosciuto cedimenti, a testimonianza di un rapporto di fedeltà comunque solido a dispetto delle «defaillance» di presenze.

Sotto tale profilo, si potrebbe quasi immaginare questo nuovo show di generosissime proporzioni come una sorta di dedica esclusiva ai fan «da zoccolo duro»: un concerto-fiume, fedele all’idea che spendersi senza risparmio sia la via maestra per tener fede ad una sorta di sacro vincolo con il proprio pubblico, ma anche un manifesto della «baglionità» a 360 gradi, declinato in una scaletta impossibile da 35 brani, in cui l’autore di tante melodie impresse nell’immaginario degli italiani cerca di raccontare il suo passato senza per questo rinunciare a dire qualcosa sul proprio futuro.
Sostenuto da una kolossal-band di 13 elementi, solido al comando e padrone del gioco nonostante le 63 primavere, Baglioni si è profuso in un diluvio di canzoni: quelle storiche, da «E tu come stai» a «Solo», da «Poster» a «Io me ne andrei», ma anche quelle nuove dell’album «ConVoi», in lotta per guadagnarsi una piccola fetta di quel fascino da intramontabili evergreen delle più illustri ed antiche colleghe di repertorio, in un gioco di rimandi concluso in un trionfo finale d’applausi.

Claudio Andrizzi – BresciaOggi.IT

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9 Commenti

  1. Scusatemi, ma voi andate al concerto di Claudio per………. ascoltarlo, per ascoltare tre ore e sottolineo tre ore di splendida musica oppure……… per fare il censimento di quanta gente c’era,…….. quanti spazi vuoti ,io sono stata a Pescara la seconda serata ed il Palasport era strapieno e lo stesso ad Ancona !!!!!!! per il costo del biglietto, vorrei precisare che per le “OPERE D’ARTE ” non esistono limiti di prezzo e i concerti di BAGLIONI sono molto, ma molto di più di UN’ OPERA D’ARTE!!!!!!

  2. ve lo posso dire io con certezza, a Brescia accompagnavo il pubblico a sedersi.
    alla fine c’erano circa 50 sedie libere, parte le abbiamo occupate con i ritardatari.
    quindi tecnicamente non sold out ma molto vicino. 😉

    1. Grazie Cri per la tua precisazione che in questi casi suona davvero utile, la mia sensazione è che la previsione di pubblico per Claudio è più bassa del solito e quindi i posti previsti sono meno. In quella situazione logistica di pubblico ce ne potrebbe stare molto di più, ma la sensazione è che la capienza viene limitata appositamente e non per motivi di sicurezza. Rimane la domanda, non sarebbe meglio un prezzo un pò più popolare per dare a più gente la possibilità di assistere ad un concerto di qualità decisamente altissima? Alle leggi di mercato la risposta e la legge di mercato credo proprio che non ha cuore.

  3. ma si, le sedie erano quasi tutte piene, ma ne avevano messe giuste per il pubblico presente, ma il plasport, molto brutto in tutti i sensi, era una landa desolata, spazi enormi vuoti dove sicuramente potevano starci molte più persone. Comunque, concerto bellissimo che merita certamente più pubblico di quello che c’era, anche se Claudio dovrebbe sponsorizzarsi meglio cantando più canzoni nuove, sembra che nemmeno lui ci creda in quest’ultimo suo lavoro che credo sia colpevolmente il meno pubblicizzato nella storia di Baglioni.

  4. Scusate, ma ieri non avevate parlato di concerto sold out? ..mettetevi d´accordo…questo poi due giorni dopotutto l’articolo sulla data di trieste…qualcuno può fare chiarezza in merito?…io ho visto 2 date la scorsa primavera (pescara e bari), ed entrambe furono spld out..

    1. anch’io ho visto Pescara (due date) e Bari. Pescara era sicuramente sold out tutte e due le sere, ma Bari no, ai botteghini hanno venduto i biglietti fino all’inizio del concerto e dentro il palasport c’erano chiarissimi spazi vuoti.

      1. Bari, intendevo la prima sera…palasport strapieno, probabilmente c´era più gente di quella che era l’effettiva capienza: parterre e tribune strapiene, con tantissima gente in piedi o sedutea sugli scalini e vie di fuga….la secpnda serata non so…

        1. Ciao Giovanni, a pensarci bene, credo tu abbia ragione. C’era stato un rinvio e io ho potuto andare grazie a quel rinvio, ho preso la seconda data perchè nella prima non trovavo biglietti decenti, per cui sicuramente la prima data era andata esaurita…

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