Vi aspetto sul mio palco-cantiere
Claudio Baglioni: «Mi piace l’idea di costruire qualcosa insieme»
La platea non è più di ragazzine, la maggior parte sono signore di mezza età, ma il cuore è sempre lo stesso, quello delle adolescenti rapite da un «piccolo grande amore». Un cuore che comincia a battere forte appena, lui, Claudio Baglioni, compare sulla soglia della Sala Buzzati del «Corriere della Sera», per l’incontro organizzato ieri da «Vivimilano», condotto da Andrea Laffranchi, alla vigilia dei due concerti milanesi del grande cantautore, che concludono il «Con voi tour», oggi e domani al Forum di Assago (via Di Vittorio 6, ore 21, e 40,25-69) . L’entusiasmo delle fan è lo stesso di decenni fa, ma ora siamo nell’era digitale, gridolini e mani adoranti levate al cielo lasciano il posto agli schermi lucenti degli smartphone. Baglioni sorride e commenta: «Durante i concerti, però, è meglio vedere lo spettacolo, l’esperienza deve essere vissuta in modo immediato. Le emozioni non possono essere differite». Di emozioni, il concerto di Baglioni ne regalerà tante: tre ore sul palco (con 13 polistrumentisti), per ripercorrere una lunga carriera di successi, con la particolarità della scenografia ispirata a un cantiere. «L’idea del ‘costruire’ spiega Baglioni è centrale in questo momento in Italia. Oltre a una crisi economica, la nostra è una crisi intellettuale e culturale». Ma il mito di Claudio, per le fan, è tutt’altro che in crisi. Nella platea in Sala Buzzati (circa 180 persone) c?è chi arriva da Sassari e da Oristano. Una signora confessa che quando aveva 17 anni, per assistere a un concerto, ha fatto l’autostop da Bari a Monopoli. Un’altra, Elena, azzarda un invito a casa sua, per un concerto personale. «A casa di Elena», un buon titolo per un disco, suggerisce Laffranchi. Baglioni riflette: «È un problema solo la rima, con il nome “Elena” è difficile trovarla». Per adesso, Elena dovrà accontentarsi. Il suo cuore batterà al Forum.