Claudio Baglioni è qui “ConVoi”
Il tour del cantautore romano oggi al 105 Stadium e domani, 4 maggio, al Palacredito di Romagna
di FRANCESCA MOLARI
Dentro allo show, 33 grandi successi del cantautore romano, che attraversano ben quattro decadi, hit inossidabili da assaporare e da vivere tutto d’un fiato. È “Tutta un’altra musica” quella al centro della scena del ConVoiTour 2014 di Claudio Baglioni che farà tappa in Romagna, grazie a Pulp Concerti, questa sera al 105 Stadium di Rimini e domani 4 maggio al Palacredito di Romagna di Forlì. Recita proprio così un “graffito” su una delle pareti in costruzione del “cantiere”, ovvero l’inedito spazio-scenico, nel quale il cantautore romano ha voluto ambientare il suo seguitissimo tour. A sottolineare l’idea portante di questo nuovo show, che riporta, prepotentemente, la musica al centro della scena. Tutta un’altra musica, quindi, alla riscoperta di sonorità ed effetti spettacolari “analogici”. Con il contributo di linguaggi e ritmi. Tocca alle note, ai suoni e alle parole darci la scossa e farsi motore e carburante di quella ricostruzione della quale si avverte un bisogno sempre più impellente. Dentro allo show, 33 grandi successi del cantautore romano, che attraversano ben quattro decadi, hit inossidabili da assaporare e da vivere tutto d’un fiato. Dall’immancabile “Questo piccolo grande amore” (1972) a “Con voi”, la titletrack dell’ultima raccolta di inediti, datata maggio 2013. Una playlist unica, formata da un’infilata di hit immortali che hanno fatto la storia del grande pop d’autore italiano. Brani che hanno appassionato generazioni di fan quali: “Con tutto l’amore che posso” (conBaglioni che duetta in intensità con le quattro voci femminili del quintetto di vocalist), “Porta Portese” (festosa e trascinante, con tanto di siparietto a sorpresa che precede un divertente cambio di scena), “W l’Inghilterra” (in una rilettura che ne esalta la verve melodico-ritmica e la vis ironica), “Quanto ti voglio”, “Io me ne andrei” (con un elettrizzante duello di chitarre tra Paolo Gianolio e Marco Rinalduzzi), “Amore bello” fino ai successi più recenti.
I brani del passato fungono quasi da fondamenta indispensabili per la costruzione di un nuovo grande edificio ovvero delle opere nuove. Costruzione che presuppone l’esistenza di un “cantiere”, che è rappresentato, appunto, dallo spazio scenico in cui lo spettacolo è ambientato (con tanto di impalcature, pedane e caschetti di protezione). Ogni quattro brani si sale su un piano di lavoro più alto, sia per quanto riguarda la sonorità delle canzoni sia per quanto riguarda i racconti legati a queste. Il tutto in una continua sovrapposizione. Ad accompagnare Baglioni sul palco una super formazione composta da tredici polistrumentisti tra cui Paolo Gianolio (chitarre, violoncello e corno francese), Mario Guarini (basso e contrabbasso elettrico), Roberto Pagani (pianoforte e tastiere), Elio Rivagli (batteria e percussioni) e Pio Spiriti (violino), già al suo fianco nei precedenti live. «Ho in mente un concerto come non se ne sentono più da tempo» – aveva dichiarato Baglioni alla vigilia della partenza di questo nuovo giro di concerti. La promessa è stata mantenuta a tutti gli effetti. In questo show la musica si riprende, a forza, lo scettro di regina della serata, il live sorprende non solo per l’ intuizione che anima il progetto (il cantiere della ricostruzione), ma, soprattutto, per la forza e l’energia che sprigionano da ogni nota, ogni suono, ogni parola e ogni lampo di luce.
Grazie ad Arianna per l’articolo