O’Scia provato anticamera politici
Baglioni con Panariello, stasera Ligabue
dell’inviata Giorgiana Cristalli
“Ho vissuto molte sale d’attesa per avere udienza dai politici per Lampedusa, una cosa che non avevo mai fatto prima per le mie attività”: alla decima edizione del suo festival O’Scia’, organizzato per le isole pelagie, terre di confine tra continenti, Claudio Baglioni non nasconde difficoltà e perplessità. “Questa formula si è esaurita e bisogna ripensarla”, spiega. “Ho parlato di Lampedusa e dei suoi problemi con tutti, anche con Mario Monti e perfino con Benedetto XVI, il quale mi ha detto che segue molto le vicende dell’isola in tv”, aggiunge. Oltre all’attenzione dai media italiani e internazionali, “dal Giappone all’America latina”, Baglioni continua a riscontrare “un atteggiamento positivo da parte della politica” anche perché, sorride, “interessarsi ad un evento di questo tipo è anche una fabbrica di consenso”. Questa edizione è la prima con i tecnici al governo: una novità che, in termini pratici, significa fine dei contributi pubblici.
“Quando ho incontrato il premier – racconta Baglioni – non mi sono neanche azzardato a chiedere fondi per O’Scia’. Avrei potuto ricevere un no, ma ho trovato proprio antipatico fare la richiesta”. Il budget, dunque, “é stato racimolato unendo un contributo da parte del ministero per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, un fondo cassa dell’anno scorso e qualche contributo privato” a cui si è aggiunto “una maggiore disponibilità da parte delle strutture dell’isola”. Un altro “compagno di viaggio” è il ministero della Salute, “che si è impegnato a dotare le isole minori di migliori apparati sanitari”, continua Baglioni, ricordando che a Lampedusa sarà donata la prima apparecchiatura per la risonanza magnetica Whole Body mentre sarà risistemato l’edificio del Pronto soccorso. “Domani dovrebbe arrivare sull’isola il ministro della Pubblica istruzione”, dice il cantautore, al quale il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una missiva privata, ha promesso che un viaggio a Lampedusa sarà una delle prime cose che farà dopo la fine del suo mandato.
“Nessun governo nazionale, sovranazionale o locale è riuscito a risolvere i problemi dell’isola, naturalmente, neanche O’Scià”, osserva Baglioni. Una volta spenti, domani sera, i riflettori sull’evento, l’isola tornerà, in qualche modo isolata, sul fronte dei voli e sul fronte delle comunicazioni via mare, molto condizionate dal meteo. Dopo l’apertura, con Neri Marcoré, Gigi D’Alessio e Alessandra Amoroso, ieri è stata la volta di Fiorella Mannoia, Giorgio Panariello, Litfiba e Giuliano Sangiorgi, mentre oggi, oltre a Massimo Ranieri e Pino Daniele, arriverà, attesissimo, Luciano Ligabue, già capofila, pochi giorni fa, di un’altra carovana della solidarietà, quella di ‘Italia loves Emilia‘, a Campovolo.
Baglioni, infine, replica con una battuta alla notizia, diffusa da Fabio Fazio, della sua presenza nella serata di venerdì del prossimo Festival di Sanremo. Lo staff del cantautore si premura di avvisare i giornalisti presenti a Lampedusa che le domande su Sanremo non sono gradite, ma Baglioni risponde con la consueta cortesia e aggiunge, tra il serio e il faceto: “Veramente non sento Fabio Fazio da due mesi”, alimentando il ‘giallo’ sulla sua presenza al Festival.