Baglioni e il ricordo
Baglioni e il ricordo: cercavamo nuovo ossigeno
Ci sentiamo asfissiati
PALERMO — Con la pena e la rabbia per il nuovo massacro di Brindisi,Claudio Baglioni, anima della «partita del cuore» fra cantanti e magistrati in programma domani sera alla Favorita, arriva a Palermo anche per ricordare nel pomeriggio le vittime della strage di Capaci davanti all’Albero Falcone. Come l’anno scorso, con la sua chitarra. Un ritorno voluto da Maria Falcone per un anniversario intitolato «Venti».
«Cercavamo un titolo capace di essere memoria, speranza e denuncia insieme. Vénti sono gli anni passati dalle stragi. Ma, spostando l’accento, da acuto a grave, diventa vènti: il soffio dei venti su questo nostro Paese scosso da tanta aria, dal bisogno di un effettivo cambiamento. Anche se i nostri polmoni che volevano riempirsi di nuovo ossigeno oggi provano un senso di asfissia, impietriti come siamo pure davanti all’orrore di Brindisi».
«È una tempesta di sensazioni opposte. Da una parte prevale la nostalgia di tanti uomini giusti. Dall’altra serpeggia un senso di omissione in tante aree della nostra vita sociale».
Le divisioni del pianeta antimafia si specchiano nell’ultima querelle fra il procuratore Grasso e il magistrato Antonio Ingroia
«Una storia che addolora. Ho mandato un messaggio a Ingroia. Ho parlato
con Piero Grasso. Mezze frasi prese dall’uno o dall’altro forse hanno portato a una lettura imprecisa delle posizioni. Ma provo disagio. Abbiamo nostalgia di grandi uomini, invece si scivola in una lotta di tutti contro tutti».
Ognuno ha una sua lista di buoni e cattivi?
«L’uomo che diventa pubblico, quand’anche non gliela fanno altri, la statua a volte finisce per costruirsela da solo. E si fa totem. Salire su un palco è un rischio difficile da gestire».
Avrebbe tirato per la giacca Ingroia, quando salì sul palco dei Comunisti Italiani?
«Quando lo vidi lì pensai al rischio che correva».
Lo pensò Grasso.
«Si rimprovera a Ingroia di esprimere la sua opinione. Ma è come se si impedisse a un pilota di Formula 1 di dire che la macchina va corretta».
Propende per Grasso, rimproverato per il «premio antimafia» a Berlusconi?
«Occorrerebbe risentire la registrazione. Grasso ha detto che sono state fatte cose buone anche durante il governo Berlusconi con Maroni all’Interno.
Non c’è nulla da contestare.
Poi, ha aggiunto la storia del “premio a Berlusconi”. E se potesse fare un rewind magari lo farebbe. A volte il pensiero è più largo della parola. Se poi le parole vengono ritagliate si falsa l’idea. Credo che Grasso e Ingroia
siano nell’impegno più vicini di quanto appaia».
Fu anche lei criticato per un invito a Berlusconi.
«Per averlo invitato a Lampedusa con Maroni e la sua band, finii pure io bacchettato. Spesso si inventano scenari inesistenti. Qui chi tocca i fili muore. Ogni volta ci vuole il casco, per una battuta».
Che cosa si vede dal palco dove si ricorda Capaci?
«L’anno scorso scrutavo i volti. Anche durante il minuto di silenzio. E cercavo di capire se anche i ricordi invecchiano.
Trovo rassicurante la magnolia, incastonata fra l’edificio e la garitta blindata di Falcone. Testimonianza di vita. Una resistenza».
L’Italia venti anni dopo?
«Ti volti indietro e ti sembra che sia passato un jet. La scia non è chiara.
Dovremmo avere il senso del tempo andato. Questo cimanca nella confusione di questi giorni. Troppe incertezze ci siamo lasciati alle spalle. La mafia, la pubblica amministrazione che arranca, l’economia malata. E davanti a noi la ferita che continua a sanguinare nel corpo di un Paese,
senza giustizia compiuta».
Felice Cavallaro
Salve, quindi domani Claudio canterà davanti l’albero di Falcone? Qualcuno sa dirmi l’orario?
Buon pomeriggio! finalmente Ecco l’articolo….Ma Sapete che giornale è!? di oggi!? chi c’è in prima pagina!?(così evito di comprare quello sbagliato dato che è successo altre volte) xD
Corriere della sera. Edizione nazionale. Data odierna