Dieci Dita, dieci date
Roma, 7 gennaio 2012 – Si è concluso lo strepitoso ciclo di concerti “Dieci Dita” di Claudio Baglioni presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma e le sue meravigliose note allietano ancora la memoria delle nostre orecchie. Dieci Dita per dieci date.
Dieci serate di musica d’autore, 4 ore di spettacolo per volta, ma anche un tu per tu con i suoi fans. Il cantante romano nella Sala Santa Cecilia ha parlato amabilmente con il suo pubblico. Un concerto intimo in cui Baglioni si è mosso da padrone di casa tra le poltrone della Sala come tra le poltrone del suo salotto. Nessuno strumentista, solo la sua chitarra, due pianoforti che ha utilizzato alternativamente e la sua estensione vocale che in 40 anni di carriera non ha mai deluso.
Ironizzando sulla crisi economica, ha spiegato così la scelta di assolo, non nuova ai suoi seguaci. Ma a differenza delle altre volte è stata l’interazione col pubblico a suscitare interesse: luci molto spesso alte in sala hanno dimostrato come il pubblico di Baglioni sia trasversale, costituito da famiglie della generazione degli anni 70, ma anche da molti ragazzi e bambini al seguito dei genitori. Tra una canzone e l’altra, l’ironia garbata e pungente, quasi inaspettata. Claudio Baglioni ha condito il tutto dando vita a un vero e proprio “one man show”. Un assolo che però non è mai un assolo vero: il sottofondo corale del pubblico è stato onnipresente e coinvolgente. Grande l’emozione.
Di rilievo l’intervento musicale sul palco del figlio di Claudio, Giovanni Baglioni, che ha accompagnato il padre con la sua chitarra per il tempo di una canzone e si è poi esibito da solo presentando un suo pezzo. Giovanni, sulle orme della musica, ha seguito la strada della chitarra acustica ed è considerato un vero talento nel settore.
Dieci serate in cui passato e presente si sono unite sotto l’unica volta della musica e della poesia, per un pubblico di tutte le età che non ha mai più smesso di sognare oltre Questo piccolo grande amore.