Debutto: 3ore e mezzo sul palco
Alla fine ha cantato praticamente tutto. Tranne Questo piccolo grande amore, ma non è sembrato poi così grande.
Claudio Baglioni la sera di Natale ha animato il palco della splendida Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per quasi tre ore e mezzo. «Dieci Dita» è cominciato così, un racconto che durerà fino al 4 gennaio con il cantautore romano protagonista assoluto della scena insieme alla chitarra e al pianoforte.
«Dovevano esserci orchestrali e strumenti, poi la produzione ha iniziato a togliere qualcosa e sono rimasto io», scherza lui a inizio spettacolo, creando un clima molto diretto con il pubblico che resterà per tutta la serata. La scaletta, che lo ha visto impegnato in ben 43 canzoni anche se non tutte per intero, inizia da Notte di Natale, brano presente già nel suo primo album datato 1970, e si chiude con la gente che urla con lui Strada facendo.
In mezzo un po’ di tutto, anche brani ricercati e menonoticome Male dime, sulla depressione. Ma quando si porta la chitarra a spasso per la platea sembra uno stornellatore dei ristoranti romani, con le signore che si avvicinano e lo baciano e i più determinati che gli richiedono questa o quella canzone. E lui li accontenta improvvisando un medley con Signora Lia, Chissà se mi pensi, Ragazza di campagna, Viva l’Inghilterra e Porta Portese. L’unico a salire sul palco con lui è un bravissimo chitarrista, roba che quando suona sembra sia un concerto con piano, basso e tamburo.
Lui lo presenta e la sala impazzisce: «Giovanni Baglioni», suo figlio, talento vero. La scaletta cambierà ogni sera, in base a quello che Baglioni si sentirà di fare e dalle reazioni del pubblico. Ma le «Dieci dita» faranno ancora la differenza.