Chi fermerà O’Scià?
Chi fermerà la musica?
Si chiedono i pooh,nessuno potrà mai fermare la musica dal momento che questa è emozione, gioia, comunicazione, movimento, collante, medicina.
Quando apre la nona edizione di ò scià, ho già il mio piccolo zaino pieno di attrezzature:con la mia macchina fotografica e la mia telecamera,troverò un posto tra la folla,proprio come il cucciolo randagio della Guitgia che,incuriosito e spaventato dall’enorme massa di gente della manifestazione,mi viene ad annusare e mi scodinzola.
Ò scià è una macchina gigantesca e,come tutte le grandi cose,è partita a rallentatore,incontrando mille ostacoli lungo il percorso ed è stata messa in forse moltissime volte,proprio come accade con tutte le grandi manifestazioni.
Quando cominciò c’era un solo uomo con il suo pianoforte la sua chitarra e noi:pochi lampedusani seduti sulla spiaggia della Guitgia e,increduli e felici, tornammo a casa emozionati e fieri di quel primo respiro della creatura ò scià.
Quante parole sono state spese da quella notte di settembre e quanti sogni raccolti tra il cielo e le stelle o caduti nel mare come molte promesse fatte a questa terra.
Invece ò scià cominciò a muoversi,faticosamente,lentamente;un tempo bastava esserci per sentirsi grandi,oggi invece,per essere grandi:occorre esserci;ma chi può essere l’artefice di questo miracolo,chi può avere il potere di trasformare in legenda un concerto?
Claudio Baglioni naturalmente:Cuore Pulsante di Lampedusa.
Inarrestabile,instancabile,entusiasta,geniale,poeta,musicista,gentile,saggio,lampedusano di adozione,cantante per vocazione,scrittore per passione,architetto e compositore.
Claudio Baglioni,Cuore Pulsante di Lampedusa,ha creato ò scià:fiato,respiro e amore; lo ha nutrito,coccolato,amato come un neonato ed oggi ò scià è una realtà internazionale capace di annoverare ben 360 artisti che hanno soffiato,a loro volta,sulla sua barchetta,che ha preso il largo divenendo essa stessa un gigante musicale inarrestabile ed incontrollabile.
La spiaggia della Guitgia,location impareggiabile, è la sede ideale per la manifestazione:una spiaggia che i maltesi denominarono Wilgia,in onore del giglio selvaggio che vi cresce spontaneo,è qualche cosa di magico che prende corpo ogni anno sotto i nostri occhi.
Ò scià è una struttura gigantesca che viene portata nell’isola,e su quella spiaggia,e non potrebbe essere altrimenti, poiché è lì che ha preso corpo quel sogno di Claudio di nove anni fa, e lì è rimasto come l’aleggiare di uno spirito di pace tra i fiori di Giglio,la sabbia bianca ed il mare cristallino della baia.
Tutto arriva a Lampedusa da fuori,proprio come succede nella nostra vita di tutti i giorni, e giunge in questa terra disperata,di speranza,di pace,di storia millenaria,di amore;qualcuno disse ad ò scià 2011 :”…un popolo che usa la parola ò scià per chiamarsi,merita il rispetto e l’amore di tutti gli italiani..” è una frase straordinariamente bella sussurrata nel vento di una sera sulla spiaggia della guitgia, volata via tra i dialetti di mille piccoli popoli di Sicilia, tra lo scroscio dei semi di zucca e l’arpeggio di un musicista.
O’ scià è amore,che rinnoviamo,come una dolce promessa,ogni volta che ci chiamiamo tra innamorati ed è fondamentale come un respiro e leggero come un soffio:mio fiato,mio respiro.
Cosa può esserci di più bello da dirsi tra due amanti?
Questa parola è l’eredità più bella che i nostri antenati ci hanno consegnato, solo i forestieri,però, si sono accorti della bellezza della parola,trasformandola in Film bellissimi e Concerti unici al mondo; per noi era semplicemente un modo per chiamarsi.
Oggi qualcuno pretende il diritto su quella parola,in quanto lampedusano,chiedendolo di farlo a nome della comunità,ma le parole appartengono alla comunicazione tra i popoli,ed alla cultura di questi e di chi le usa per comunicare,non possono essere proprietà di alcuno se non dell’ignoranza che pretenderebbe questo; e smettiamola di dire banalità,diversamente dovremmo pagare i diritti agli inglesi per l’uso della parola “Sport” che non esiste nel nostro vocabolario.
Ci siamo accorti poi della bellezza della frase,quando un cantautore romano decise di farne il nome ed il logo della manifestazione del Cuore Pulsante di Lampedusa: ò scià.
Ci siamo accorti dopo,sempre in ritardo,che nascosti nella nostra lingua ci sono parole che vanno oltre il semplice suono che emettono e,diventano frasi straordinarie,ma solo perché si è accorto di queste un forestiero.
Lampedusa è una isola abbandonata,anche da chi governa attualmente, il suo municipio è stato costruito dove vi era un carcere:I Cameroni.
Siamo stati colonizzati dai Borboni,portati qui da un Comandante di Fregata,Bernardo Maria Sanvisente che s’improvvisò botanico, architetto, governatore di Lampedusa,e suo malgrado non esiste niente in ricordo di questo uomo straordinario e fondamentale per tutti noi se non un mezzo busto in bronzo,senza neanche il suo nome scritto sopra,dentro l’ufficio Anagrafe del Comune di Lampedusa.
O’ scià è un bellissimo sogno e,nessuno può distruggere un sogno,perché questi nascono nella mente di tutti noi,ma solo alcune persone speciali hanno la capacità di realizzarli..solo le persone migliori di noi,quelle che hanno la forza di credere in quello che fanno,poiché ci credono con tutto il cuore,con tutta la passione,con tutta la loro capacità ed infine li realizzano.
Tra le molte cose dette,recitate o cantate a questa edizione di ò scià 2011,una cosa mi ha colpito più di ogni altra,è una frase del Cuore Pulsante di Lampedusa,Claudio Baglioni, quando disse:”quando si fanno le cose inevitabilmente si sbaglia,solo chi non fa nulla non sbaglia mai”.
Non ci può essere frase più bella per esprimere un concetto:Chi fa qualcosa sbaglia sempre,chi non sbaglia mai è,invece, chi non fa mai nulla!!
Proprio il sottoscritto,accanito sostenitore di ò scià 2011,aveva messo in discussione questa edizione di ò scià,faccio mea culpa e non aggiungo nessuna possibile spiegazione.
Ho sbagliato e citerò lo stesso Claudio Baglioni:”..solo chi non fa nulla non sbaglia mai..”
Potrei raccontare,senza timore di smentita, tutte le volte che ho soffiato di nascosto,sulle vele di ò scià,fino al punto da non firmare mai le cose che ho scritto,filmato,fotografato poiché ò scià è un soffio di speranza è la speranza è l’unica cosa che ci resta per continuare a credere ancora nel suo futuro.
Oggi il mondo gira troppo velocemente inghiottendo la stessa strada che percorre incurante di lasciare un sentiero percorribile per il prossimo.
Credo che riconoscere i propri errori sia una cosa importante per ogni uomo che si ritiene tale:chiedere scusa,e riconoscere i propri errori, è il vero senso dell’essere testimoni del nostro tempo ed espressione e senso della civiltà,dell’intelligenza della dignità di ognuno di noi.
Ecco,quando la sera del 1 Ottobre 2011,durante l’ultima serata di ò scià 2011,vidi entrare il Sindaco di Lampedusa e Linosa,Bernardino De Rubeis, sul palco di ò scià pensai tra me:”..il Sindaco fa finalmente un atto importante,riconosce di aver usato parole improprie verso una carica dello Stato (mi riferisco all’intervista del Sindaco a sky del 21 Settembre 2011), invece no.
Il Sindaco De Rubeis,entra sul palco di ò scià 2011,ultima serata per dire che,l’Amministrazione Comunale si è riunita in Consiglio (cosa che non fa da diverso tempo) per concedere la cittadinanza onoraria a tutti i cantanti di ò scià;e sia,ma pensare anche un poco al futuro di Lampedusa no?
La manifestazione ideata e diretta dal Cuore Pulsante di Lampedusa continua a crescere nutrendosi dello stesso fiato che chiede da ogni ospite che vi partecipa,allargandosi a dismisura e diventando un vero faro nella notte buia del Mediterraneo.
La kermesse può,come dice il Cuore Pulsante di Lampedusa,essere fatta solamente su questa spiaggia e solamente a Lampedusa e continua”…tutti possono avere una festa,la sagra della porchetta o qualsiasi altra festa,ma ò scià c’è solamente a Lampedusa..”
Queste parole del Cuore Pulsante di Lampedusa mi suonano come un grido d’aiuto a tutti “gli uomini di buona volontà isolana” mi chiedo perché il Maestro debba usare questo grido per tenere in vita la manifestazione?
L’iniziativa di solidarietà DEVE continuare per mano del Cuore Pulsante di Lampedusa,già sempre lui,e sempre qui a Lampedusa ed in quella spiaggia; si possono discutere molte cose,come per esempio a mio modo di vedere:maggiore attenzione per il rispetto dell’ambiente sulla spiaggia,compito che deve essere affidato all’Amministrazione Comunale,maggiore attenzione alle pulizie di ogni sera dopo lo spettacolo…ma ritengo che qui non sia in discussione l’organizzazione di ò scià che,nel corso di nove anni di attività,si è dimostrata ampiamente capace ed all’altezza del compito benché il sottoscritto si riserva il diritto di raccontare,nel luogo e tempo più adatti,la sua esperienza personale con alcuni delegati locali negli ultimi tre anni.
Per la prima volta in tanti anni,benché non ho mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente,ho visto il Cuore Pulsante di Lampedusa forse un poco stanco.
Ricordiamoci che in tutti questi anni il Cuore Pulsante di Lampedusa,ha raccontato ad una enorme platea i problemi che noi lampedusani abbiamo,per questo,mi sembra un poco presuntuoso raccontarli ancora a lui,tramite lettera,che in tutti questi anni non ha fatto altro che DIRLO AD OGNI EDIZIONE.
Ecco,facciamo in modo che Egli non lo sia mai stanco per le cose che diciamo,facciamo o scriviamo poiché qui a Lampedusa, se c’è qualcuno che deve essere fiero di Lui siamo TUTTI NOI e non solo per i guadagni che piovono in cinque giorni di ò scià ma per il prestigio e l’onore che riceviamo solamente per la considerazione che questo uomo straordinario riesce a farci ottenere tutte le volte che semplicemente dice:”…Lampedusa…”.
Lampedusa, 2 Ottobre 2011
Mushju Caniloccu