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Baglioni rilancia O’scià n.9

Movimento movimento, sotto il cielo lento di questi giorni estivi. Due campioni della musica italiana si rimettono in gioco. Adriano Celentano, che molti pensavano ormai relegato al ruolo di telefonatore a trasmissioni televisive impegnate, ha firmato invece un contratto con l’etichetta più cool del momento, la Universal, che reduce da vari licenziamenti del suo personale (alcuni francamente inspiegabili) impiega invece le proprie sostanze a rimpinguare quelle del Molleggiato di tutti noi.Il contratto di Celentano prevede lo sfruttamento del suo succulento catalogo, ma anche l’ipotesi di nuovi dischi. Segno che l’Uomo non è di legno, e vuol riprendere con comodo la propria vocazione di artista: segno, forse, che materiale è già pronto, e di sicuro una data fissata per un’uscita.

Anche Claudio Baglioni dà notizie, oggi. Dopo aver proclamato la fine di O’Scià, l’anno scorso, ne annuncia la rinascita. E’ morto O’Scià, Viva O’Scià, la manifestazione musicale sotto le stelle della Guitgia, una bellissima spiaggia lampedusana funestata dagli ombrelloni, che ci stanno come i cavoli a merenda ma tant’è, fino a ottobre così è.L’edizione 2011 si svolgerà da martedì 27 settembre a sabato 1 ottobre prossimi.  Un comunicato dice che “pur avendo annunciato la fine della manifestazione nel 2010, si raccoglie il pressante invito di vasti settori dell’opinione pubblica, alla luce degli avvenimenti accaduti”.  Dice Claudio il Divino: “Quella di quest’anno sarà un’edizione se possibile ancora più appassionata e intensa, con la quale cercheremo di ribadire l’accoglienza ai profughi, la riconoscenza ai soccorritori e la solidarietà agli isolani, che vivono una delle ore più difficili della loro non facile storia, tra il cronico abbandono del passato, la drammatica minaccia della guerra in Libia e la grave crisi in cui versa l’unico comparto su cui si fonda la fragile economia isolana: il turismo”.  “Ci auguriamo – ha concluso Baglioni – che l’appello degli artisti e del pubblico giunga a destinazione e che la politica europea e italiana non si voltino dall’altra parte, ma facciano il loro dovere perché quest’area e il Mediterraneo tutto ritrovino la pace e la serenità necessarie a coltivare l’incontro e non lo scontro tra civiltà, quale unica strada in grado di garantireun futuro di crescita e sviluppo per tutti”. Un sacco di  istituzioni partecipano all’avventura, foraggiandola. Sentite che elenco: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Interno, Ministero del Welfare, Ministero dell’Ambiente e tutela del Territorio e Mare, Presidenza Regione Siciliana, Assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari, Assessorato alle Attività Produttive, Assessorato dei Bei Culturali e Identità Siciliana, Assessorato del Territorio e Ambiente, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Assessorato Pesca. E così sia.Anzi, un’idea: ma perché Celentano non va a cantare a Lampedusa da Baglioni?

FONTE

 

redazione

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