Foto e resoconto di Fanny
Eccomi rientrata alla base, con la consapevolezza di aver assistito ad un evento straordinario ed unico. Sùsiti non è stato O’Scià, ma molto di più……
Meno gente, meno strutture, meno soldi spesi, ma tutto è stato molto più bello.
Quando mi capiterà mai di assistere dalle 16 del venerdì alle 17 del sabato ad 11 ORE DI CONCERTO????
Innanzitutto, Sùsiti è stato un regalo meraviglioso: dopo le lacrime di Clà e nostre dell’anno scorso, chi si aspettava più di ritornare a Lampedusa e prima del periodo canonico?
Se quello del 3 giugno è stato un “normale” concerto sullo stile di O’Scià anche se molto più bello perché con meno ospiti e molto più Claudio, i concerti itineranti del 4 sono stati la vera sorpresa.
Quattro location da sogno con palchi alti meno di un metro e ridotti al minimo e Clà a “portata di mano” (al Faro di Grecale era lontano da me non più di un metro e mezzo).
Non c’era molta gente, ma la stessa è andata via via aumentando fino a ritrovarsi tutti alla Porta, dove manco c’era più il palco costruito, ma c’era un palco naturale fatto di roccia, con i musici appollaiati sopra.
Ed alla fine di ogni tappa, la fiumana di macchine, motorini e quod che in fila correva verso la tappa successiva, con noi che ci siamo trovati una volta davanti la macchina di Clà e nella tappa successiva la stessa macchina ci “inseguiva”!!!
Non so agli altri, ma quando siamo arrivati alla Porta ed ho visto Paolone seduto sulla roccia con la chitarra, sono venuti in mente i falò sulla spiaggia con la chitarra e le canzoni di Battisti e Baglioni……
E domenica c’è stata la ciliegina sulla torta: l’incontro con Clà davanti a casa sua.
Un Clà disponibile come non mai…
E’ stata la prima volta in vita mia (nelle quattro in cui lo ho incontrato) che lo vedevo così disponibile e rilassato ed ho avuto la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che con certe persone è davvero diverso e che le polemiche che girano su FB sono davvero senza senso.
Un Claudio che scherza in romanesco, che ride per i foglietti di Sabrina e li commenta, che ci parla di Shel Shapiro e che ci parla della performance di Ruggeri, che ha una parola, un sorriso per tutte, che si fa fare valangate di foto, che parla al telefono con una di noi rimasta a casa.
Un Claudio che è uscito in piena “zona Cesarini” solo tre minuti prima del nostro abbandono del campo per prendere un volo che mi avrebbe riportato ad una realtà alla quale questa volta faccio fatica a riadattarmi.
A questo devo aggiungere le cose pazze che si fanno solo a Lampedusa, le risate che ti fanno arrivare alle lacrime, che ti fanno venire male alla pancia e alla testa…
Dove mai mi capiterà di salire in sei in una Panda incrociando due camionette di Polizia?
Un ultimo pensiero va a Lampedusa.
E’ un paese in ginocchio, con una stagione turistica compromessa, ma non ho sentito nessuno parlare male degli extra comunitari, anzi, parecchi di loro hanno avuto parole benevole nei loro confronti, lamentandosi solo per la falsa informazione che viene data tramite stampa e televisione.
Lampedusa è ritornata come prima, non ci sono extracomunitari che girano, non c’è pericolo…
Ma c’è sempre un mare da sogno, un senso di libertà che – almeno io – provo solo quando sono là…
Spero davvero che questa storia non finisca qui, che ci si possa trovare tutti insieme a settembre…
Un grazie particolare alle mie “amiche di sogno”; un gruppo veramente forte, un’amicizia che si sta consolidando sempre di più nonostante per molte di noi sia più difficile vedersi perché provenienti da varie parti d’Italia.
Clà è anche questo……
O’Scià a tutti!!!
Fanny