Foto Stampa a Palermo
Un lungo applauso ha accolto la lettura fatta dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso dei nomi delle vittime della strage di Capaci, davanti all’Albero Falcone, il ficus che sta dinanzi al portone del palazzo dove abitava il magistrato, e che è diventato un simbolo della lotta a Cosa nostra. Alle 17.58, in coincidenza con il momento in cui avvenne l’esplosione sull’autostrada, un agente della polizia di stato ha suonato il silenzio. Sulle note dell’Inno di Mameli, intonato dal cantante Claudio Baglioni, la manifestazione di commemorazione del 19/mo anniversario della strage di Capaci organizzata dalla fondazione Falcone si è avviata alla conclusione. Migliaia di palloncini tricolore sono stati liberati in volo davanti all’albero Falcone. In strada migliaia di studenti compresi i tremila arrivati con le navi della legalità da Civitavecchia e Napoli. Baglioni ha cantato anche “Strada facendo”. Prima aveva detto: “La strada è maestra di vita e la vita è un’avventura meravigliosa da vivere assieme. Grazie per questa testimonianza appassionata di tutti voi. E’ un giorno importate per il nostro Paese e per tutte le persone che hanno voglia di futuro. E che domani sia davvero un giorno migliore”. Baglioni ha poi cantato “Avrai” e “Noi no”, testo composto per il concerto antimafia – tenuto nel 1992 a Palermo – dal titolo “Giù la maschera”