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Aiutiamo Alessandro

Padova. Da 22 anni accanto al figlio disabile: ci hanno tolto ogni aiuto.

La famiglia Manzella: «Abbandonati dalle istituzioni, mandano lo psicologo ma non l’assistenza di cui abbiamo bisogno»

PADOVA – Quando aveva 12 anni Alessandro Manzella, che ora ne ha 34, è stato colpito da un tumore, un medulloblastoma al cervelletto. In sala operatoria ha però contratto un’infezione molto rara che lo ha paralizzato a letto. Alessandro vive grazie ad un respiratore, non può far niente da solo, necessita di assistenza 24 ore su 24, con una lettera al sito di Beppe Grillo, denuncia: “Siamo stati abbandonati da tutti, istituzioni comprese”.

Soli da novembre: ci manca un aiuto concreto. La sua situazione, spiegano i genitori, è precipitata da novembre: «Fino ad allora – racconta il padre – il personale mandato dal Comune veniva un’ora al giorno per lavare e sistemare mio figlio». Poi c’è stato lo stop, il passaggio del suo caso da una struttura all’altra. L’uomo punta il dito contro la presunta incompetenza e rigidità degli infermieri e della struttura stessa. Le parole dei coniugi Manzella, visibilmente stremati, sono registrate in un video molto toccante che ne registra la quotidianità, le difficoltà sue e dei genitori, e registra anche le sue parole, tirate fuori a fatica, con la forza di volontà mentre è steso nel letto.

Ci mandano lo psicologo ma ci servirebbe ben altro. «Io faccio un appello a tutte le istituzioni, perché venga risolto questo caso». Il padre di Alessandro chiede di essere aiutato nelle mansioni quotidiane per la cura del figlio, e dice di volere una risposta, anche la più drastica – «Signor Manzella, se le faccia lei. Mi basterebbe solo questo». La mamma parla poi della «ciliegina sulla torta»: «Ieri, 7 marzo, hanno deciso di far seguire Alessandro da uno psicologo per 30 giorni, invece di dargli assistenza reale, lavarlo, fargli avere le cure di cui ha diritto. Ditemi voi se qua non siamo veramente andati fuori di testa».

LA LETTERA DI ALESSANDRO. “Le scrivo questa mail per renderla partecipe della mia folle situazione – si legge sul sito -; sono stato abbandonato da tutti, dalle Istituzioni e da qualsiasi ente, comunale, Statale, Regionale preposta al mentenimento del benessere e dello stato di salute della persona disabile. Non esiste alcun contributo economico versato a chi quotidianamente, amorevolmente mi assiste, ovvero i miei genitori”.

Secondo quanto scritto al padre e alla madre di Alessandro, che per altro “hanno entrambi subito gravi e delicati interventi; mia padre l’asportazione di due tumori, mia madre, cardiopatica è stata sottoposta a un intervento cardiochirurgico”, non viene dato alcun aiuto concreto. Per questo Alessandro si domanda: “Cosa dobbiamo fare per farci ascoltare? Come possiamo gridare il nostro dolore, la nostra sofferenza? Quanto dobbiamo aspettare perchè qualcuno si accorga della nostra tragica situazione? Dappertutto giornalisti, politici, direttori di giornali etc si ergono a paladini delle persone indifese, si appellano alla Costituzione per la tutela dei più deboli ma poi, chi fa davvero qualcosa, chi desidera spendersi davvero per rendere più vivibile e sopportabile la vita che noi disabili siamo costretti a vivere?”.

“Magari potessero gli Italiani conoscere e partecipare a ciò che ha quotidianamente luogo nella mia camera dalle 7 di mattina fino alle 7 del giorno dopo e così via nei giorni, settimane, mesi, anni che seguono, in compagnia di respiratori, aspiratori, sterilizzatori, macchina per l’ossigeno eccetera. Con la presente chiedo speranzoso di unirVi al nostro coro lanciando un appello affinchè, finalmente, qualcuno ci aiuti”.

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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