Baglioni, testimone di legalità
PAGANI — «In un Paese che non ha troppa memoria, il libro di Antonio Ingroia prova a dare riposte. E io, incuriosito dal contenuto e dal perché, con la mia presenza voglio testimoniare il messaggio di legalità» .
A parlare è Claudio Baglioni, icona della musica italiana, “testimonial”d’eccezione, ieri sera a Scafati, dell’ultimo libro del procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Antonio Ingroia, dal titolo: Nel labirinto degli dei“. Il volume del magistrato ripercorre la storia giudiziaria dell’Italia contemporanea, da Borsellino a Falcone passando per Ciancimino.
Il cantante è da anni impegnato nel sociale, a difendere i diritti degli immigrati attraverso la fondazione “O’scià”con sede a Lampedusa), presieduta dalla compagna Rossella Barattolo, presente alla manifestazione che inevitabilmente ha richiamato moltissime fans.
«Il flusso degli immigrati non è regolato a causa di un deficit politico che non si interessa di questo fenomeno — aggiunge Baglioni — noi con la Fondazione cerchiamo di creare un tavolo che metta a confronto le istituzioni e le organizzazioni non governative: fatta salva la buona volontà di ognuno di noi, cerchiamo di tenere alta l’attenzione sul fenomeno che deve diventare una “categoria economica e sociale”. Una emergenza che deve stimolare alla legalità» .
Ma, inevitabilmente, nel corso del dibattito, non aprire una parentesi sull’argomento del giorno è impossibile. Per questo anche gli arresti eccellenti in Campania per disastro ambientale, tra i quali quelli dell’ex prefetto Corrado Catenacci e dei più stretti collaboratori di Guido Bertolaso, divento elemento di confronto e dibattito. «Non conosco le carte e non entro nell’inchiesta — esordisce Ingroia — da una parte si ripropone la questione morale e, nel contempo, si deve far leva sull’assunzione di responsabilità» .
Emergenze campane che ritornano e altre che non sono mai andate via, come camorra e rifiuti, binomio forse indelebile.
«Uscire dal labirinto di questo binomio è possibile nel momento in cui c’è la politica con p maiuscola che si assume le responsabilità— rilancia il magistrato — e anche con la forte presenza dei cittadini, pronti a fare la propria parte» .
Ingroia poi ritorna sul suo lavoro editoriale, il libro nel quale ha cercato di raccontare «una storia di tradimenti, di mancanza di coraggio, di paure in omicidi e processi eccellenti» .
Tutti fatti della fine del secolo scorso che hanno segnato la storia dell’Italia. Un Paese a volte distratto che non sempre ricorda.
Un libro scritto da chi è stato ed è attore protagonista e vive nel “labirinto”della scorta.
Alla presentazione del libro, tenutasi presso il Cineteatro San Pietro, erano presenti, tra gli altri, il questore di Salerno Antonio De Iesu, alcuni magistrati nocerini, il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti.
Ma, soprattutto, il cineteatro era stracolmo di fans di Claudio Baglioni che hanno creato più di qualche disagio a chi, invece, era arrivato a Scafati per la presentazione del libro.
Ed anche l’organizzazione ha mostrato qualche falla, soprattutto per chi era chiamato ad informare Rosa Coppola