Cantastorie d’oggi
Quasi mezzo secolo di vita e esperienze italiane nelle canzoni di Claudio Baglioni.
Un ricordo del lontano ’74 e un imminente concerto a New York, fra due settimane
di Laura Caparrotti (ringraziamo Laura per averci inviato il suo articolo)
Una giornata di sole. 1974. Alcune amiche attorno ad un mobile-giradischi. Un 45 giri dall’etichetta azzurra canta e le amiche intonano, o ci provano, le parole e seguono ad alta voce colui che racconta di un bacio in riva al mare e che forse tu sei l’amore. Quel cantante era Claudio Baglioni e fra quelle amiche c’ero anche io. Anzi, il giradischi era quello dei miei, vinto ad una lotteria non so bene dove, e alcune di quelle amiche sono ancora nella mia vita; insieme abbiamo da quel lontano giorno seguito Claudio o forse è lui che ci ha seguito e abbracciato con le sue note e le sue parole, per curare lì dove veniva strappata via una pagina o per accompagnare un sorriso e uno slancio di vita.
Spiegare il ruolo della musica di Baglioni nel nostro paese negli ultimi 40 anni non è facilissimo. Claudio può essere amato o meno, da alcuni è considerato melenso, per molti altri è un eccezionale cantautore e un amico di famiglia. Però per tutti, ne sono certa, è uno dei pochissimi che con le sue canzoni, anzi con i suoi successi ha scandito gli anni,le stagioni, i fatti delle nostre esistenze. Alcuni anni fa, dopo un’assenza forzata dai concerti di Baglioni, dovuta al fatto che vivo a New York, sono riuscita a vederlo a Roma. Ho indossato la mia mitica maglietta del 1985 con scritto su “I Love Baglioni” e mi sono recata al palazzetto. Dopo più di tre ore di concerto, sono uscita priva di parole, piena di sole emozioni. Per la prima volta mi era successo di ripercorrere gli anni passati, rivedere posti, colori, rivivere atmosfere, volti, situazioni. Una pioggia di ricordi che le note di Baglioni avevano scatenato, senza neanche un preciso ordine, ma tutti appartenenti a quello che Laura era stata ed era in quel momento. Un album di fotografie, come le sue canzoni. Il finestrino di un treno, un tramonto in macchina di ritorno dalla spiaggia, un vetrino blu per colorare il cielo, un disco messo a ripetizione in un giradischi bianco, i tuoi riccioli sono di seta, ora che ho te, con tutto l’amore che posso, lampada osram, ninna nanna nanna ninna… emozioni in bianco e nero e a colori.
Questo è Claudio Baglioni. All’inizio della sua carriera veniva chiamato ‘agonia’ per il suo look vagamente “sturm und drang” (maglione nero a collo alto, occhiali spessi neri e sguardo da intellettuale triste). Il successo lo ha raggiunto con “Questo piccolo grande amore”, da cui la nomea di cantautore romantico e dei dolci sentimenti. Lungi da essere solo questo, Claudio ha cantato la semplice gioia del sogno di una vincita al Totocalcio in “2,1, X”, ha inneggiato alla vita con “La vita è adesso”, “Strada facendo” e anche “Avrai” del 1982, dedicata al figlio Giovanni appena nato e a tutti coloro che si apprestano a compiere il cammino della vita. Claudio ha narrato i volti delle “Ragazze dell’Est” che riempivano le nostre città a fine anni ’70, ha ricordato che anche chi mette le bombe è stato bambino e ha fatto giochi appartenenti a tutti in “Uomini persi” e si è preso il suo tempo quando ha sentito che doveva fermarsi a pensare.
Nel 1997, Claudio ha condotto con estremo successo insieme a Fabio Fazi (lo stesso della famosissima trasmissione appena terminata “Vieni via con me”) “Anima Mia” un programma televisivo divertente di musica,parole e tanti interventi autorevoli sugli anni 70 (e un po’ 80). Nel 2004, Claudio si è laureato in Architettura, nel 2002 ha inaugurato “OScia’”, rassegna musicale dedicata all’aggregazione dei popoli, a Lampedusa, dove tanti immigrati arrivano dopo inenarrabili viaggi della speranza. Negli anni ha tenuto concerti negli stadi, nelle piazze, nei luoghi della sua infanzia, fino al balcone della vicina di casa a Centocelle. Si è travestito da cantante da strada a Napoli così come a Roma, ha improvvisato concerti con sola chitarra su autobus di linea, ha scritto un romanzo e ha collaborato a vari film, l’ultimo intitolato “Q.P.G.A.” (Questo piccolo grande amore), dedicato alla storia narrata nell’album omonimo, da cui è seguito un tour in tutta Italia.
Ora un nuovo album “Per il mondo. World Tour 2010!, che altro non è che il concerto che proporrà anche a NY il 17 dicembre in un luogo suggestivo come l’Angel Orensanz Foundation. Nel concludere le liste di domande che ho posto a Baglioni in occasione di questo concerto (pubblicheremo l’intervista domenica prossima), l’ho ringraziato di avermi accompagnato discretamente per i miei 40 anni. Sono sicura che la strada insieme non sia finita; credo anche che chi lo conoscerà per la prima volta in occasione di questa sua avventura a New York, avrà voglia di fare qualche passo con questo cantastorie dei giorni nostri.
Trascrizione di Sabrina Panfili in esclusiva per doremifasol.org
Ringrazio anche io Sabrina! Ho voluto scrivere questo ricordo/omaggio per far capire a chi lo conosce meno, cosa ha significato avere Claudio nella mia vita… sono contenta di essere riuscita a trasmetterlo!!! Vi mandero’ altro (in arrivo…) appena lo pubblicano! Ciao, Laura
Grazie a te Roberta, per essere sempre con noi e grazie a Claudio per scandire ogni attimo della nostra esistenza. Un abbraccio di cuore, Sabrina.
Grazie Sabrina!,,, E’ bello accendere il pc, collegarsi al sito, e trovare sempre qualcosa che ci parla di Claudio!!!… Stamattina quest’articolo mi e’ piaciuto moltissimo, leggerlo e’ stato veramente emozionante!!!… Brava l’autrice, e’ riuscita a descrivere al meglio cio’ che si prova ad ascoltare Claudio!!!… E mi piace quando dice: “e’ lui che ci ha seguito e abbracciato con le sue note e le sue parole…”…….. Grazie Claudio!!!… E grazie ancora a te……. Un abbraccio
Roberta